𝑪𝒂𝒕𝒕𝒊𝒗𝒊 𝒎𝒐𝒅𝒆𝒍𝒍𝒊
- Giorgio Bruzzone
- 21 nov 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Per anni noi occidentali abbiamo guardato agli USA come un modello da seguire in quanto patria della democrazia e scrigno fedele del concetto di libertà.
La vittoria sul nazismo ha certamente contribuito a rafforzare nell’immaginario collettivo l’idea di una nazione pronta a sacrificare i suoi giovani soldati pur di preservare la democrazia e la libertà nel mondo. Una nazione, insomma che con abnegazione e altruismo si ergeva a scudo della democrazia e del bene comune.
Gli eventi di questi ultimi anni ci restituiscono un immagine totalmente differente, tanto da rendere esplicite debolezze congenite e costitutive della giovane democrazia Usa: scarsa garanzie di democrazia elettorale, palese sottomissione della politica alla finanza, carente se non nulla separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Solo per citare alcuni casi clamorosi.
Ma questi ultimi tempi, grazie ad una informazione ormai sfuggita al controllo dei mezzi, sono anche emerse le gigantesche operazioni di marketing e pubblicitarie che hanno generato e fatto passare alla storia tante delle piccole e grandi bugie 🇺🇸 . Clamorosi successi, imprese ed eventi che hanno contribuito a costruire e sostenere il mito a stelle e strisce.
Chi ancora non vede questa enorme montagna di bugie è perché si rifiuta, più o meno inconsciamente, di essere stato ingannato per così lungo tempo.
Ma le scoperte sono ormai quotidiane e sempre più sorprendenti !
In questi ultimi giorni stiamo assistendo ad un Presidente sconfitto palesemente dalle urne che, anziché limitarsi al “ disbrigo degli affari correnti “ continua imperterrito ad esercitare il potere esecutivo in modo così disinvolto dal portarci sempre più vicini alla terza guerra mondiale.
Attenti però a non gettare il bambino con l’acqua sporca, cascando dalla padella nella brace inseguendo nuovi miti, possibilmente ancor più pericolosi .
Dovremmo al contrario cogliere da tutti questi eventi la grandezza della nostra Costituzione, che andrebbe sostenuta, protetta e pienamente applicata . Dovremmo insomma abbandonare la sindrome degli sfigati , valorizzando le tante capacità diffuse, la nostra cultura, le radici cristiane e l’amor patrio.
giorgio_bruzzone
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