
𝑺𝑨𝑵 𝑭𝑹𝑨𝑵𝑪𝑬𝑺𝑪𝑶
- Giorgio Bruzzone

 - 4 ott
 - Tempo di lettura: 2 min
 
La ricorrenza di San Francesco si presta dunque a diventare Festa nazionale ed in molti già si accingono a pubblicare un libro sul grande Santo.
Già immagino le varie istituzioni prodigarsi in melensi elogi e surreali voli pindarici nel tentativo di affibbiare a S Francesco etichette di convenienza.
Mi attendo per questo di assistere ad un meschino tentativo di inquadramento del Santo all’interno o supporto delle ideologiche categorie attuali. Un processo che provocherà inevitabilmente nausea ed irritazione in chi da tempo ha cercato umilmente di conoscere il vero Francesco
Iniziamo col dire che chi volesse scoprire di più su Francesco ( l’uomo ed il Santo) , si troverebbe di fronte un reale problema delle fonti. Dal 1200 in poi le molte testimonianze, spesso inconciliabili, hanno fatto nascere infatti già una molteplicità di Franceschi.
La biografia di Chiara Frugoni “ 𝚅𝚒𝚝𝚊 𝚍𝚒 𝚞𝚗 𝚞𝚘𝚖𝚘 𝙵𝚛𝚊𝚗𝚌𝚎𝚜𝚌𝚘 𝚍’𝙰𝚜𝚜𝚒𝚜𝚒” può rappresentare un interessante tentativo di sintesi.
Certamente San Francesco non fu tenero, tanto meno dolciastro e permissivo; fu al contrario deciso, aspro ed assai esigente.
San Francesco non amava certamente i compromessi e la vita comoda.
Chesterton, in uno dei libri più interessanti sul Santo “𝚂𝚊𝚗 𝙵𝚛𝚊𝚗𝚌𝚎𝚜𝚌𝚘 𝚍’𝙰𝚜𝚜𝚒𝚜𝚒”, ne dà una definizione molto realistica: lo definisce un innamorato di Dio e degli uomini. Uomini che erano per lui il riflesso dell’amore per Dio. Un amore che si estendeva poi alle altre creature perché frutto della volontà divina.
Francesco applicava alla lettera il Vangelo ed era per questo un rivoluzionario, come lo fu Cristo nella sua epoca. Un uomo così certo , della veridicità del messaggio evangelico, da arrivare ad amare la povertà, la sofferenza e persino la morte.
La sua ribellione, alle tante storture del suo tempo, non si manifestava però in forme violente ma con l’esempio e l’esperienza personale.
Si potrebbe scrivere molto altro ma per varie ragioni, non ultima quella di annoiare il lettore, preferisco fermarmi qui.
La vita di San Francesco ci dovrebbe però ricordare che le buone idee ed i buoni propositi non hanno bisogno di gesti plateali o imponenti manifestazioni, spesso accompagnate da soprusi o violenze, per imporsi nell’opinione pubblica e soprattutto per restare credibili ed attuali dopo tutti questi anni.
Giorgio Bruzzone






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