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Della libertà individuale

𝐃𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐈𝐁𝐄𝐑𝐓𝐀̀ 𝐈𝐍𝐃𝐈𝐕𝐈𝐃𝐔𝐀𝐋𝐄

Rileggendo la Storia contemporanea emerge inequivocabilmente come la politica del Novecento – il secolo del sangue e dei totalitarismi- fu caratterizzata principalmente dal contrasto tra due assoluti: lo Stato e la libertà.

Al centro di quelle devastanti esperienze ( comunismo e nazismo) lo Stato aveva una netta prevalenza sulla libertà individuale dei cittadini.

Sostanzialmente entrambe le drammatiche esperienze facevano leva su ideologie che, in modi diversi, millantavano di perseguire uno pseudo “bene comune”.

L’attuale situazione storica ci pone nuovamente di fronte alla scelta tra STATO e LIBERTÀ, o per meglio dire, tra libertà COLLETTIVA (una forma di libertà che esiste solo all’interno dello Stato e può essere regolata in funzione del bene comune) e la libertà INDIVIDUALE.

La storia ci ha però dimostrato che quando la libertà collettiva (quella dello Stato) torna a prevalere e soffoca quella individuale la società diventa autoritaria o addirittura totalitaria

In questi ultimi anni, a fronte di continue emergenze (Covid, guerre, clima, ecc), vere o presunte, si è ripresentata nuovamente questa impropria contrapposizione Stato / Libertà individuale.

Politica e Media si sono affannate a difendere il principio della libertà collettiva da quella che è invece l’unica e vera forma di libertà: la libertà individuale.

Dovrebbe, allora, essere facilmente comprensibile ai più, come opportuna e fondamentale, alla luce delle esperienze storiche, la difesa di quel bene prezioso che è la LIBERTÀ INDIVIDUALE

Ciò porta a concludere che: sebbene nessuna democrazia liberale sia un sistema perfetto i totalitarismi, espliciti o mascherati, sono comunque qualcosa di ben peggiore.

Giorgio Bruzzone

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