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𝐆𝐥𝐢 𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐢 𝐞 𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐢 𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐢 (𝐌𝐭 𝟐𝟎, 𝟏-𝟏𝟔 )

  • Immagine del redattore: Giorgio Bruzzone
    Giorgio Bruzzone
  • 24 set 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 13 ott 2023

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L’odierna lettura del Vangelo ci offre la possibilità di toccare con mano l’enorme distanza tra le logiche che guidano gli uomini ed il mondo, e la logica di Dio.

Esistono, infatti, enormi differenze tra lo sguardo di noi mortali, spesso egoisti ed invidiosi, e quella di Dio che vede tutti come amici e non come rivali .

È una logica dirompente quella di un Dio così ribelle da andare persino contro il buon senso ed il conforme sentire della giustizia.

Dio infatti ci invita, attraverso la parabola odierna, a gioire insieme dello stesso compenso, privi di invidia e risentimenti, sentendoci così tutti più ricchi senza pensare di essere defraudati di qualcosa.

Viene allora da chiedersi perché la Chiesa dovrebbe rincorrere le cose del mondo, dove imperversa da tempo un falso ed ipocrita buonismo, finto pacifista, dietro il quale si nascondono distopici progetti autoritari e demoniaci? anziché diffondere questo ed altri messaggi, che vanno oltre ogni principio umano di convivenza civile, democratica e pacifica.

Rattrista infine leggere, con sempre maggiore frequenza, commenti carichi di odio contro la Chiesa e la religione Cristiana da parte di pseudo intellettuali che manifestano in tal modo la loro profonda ignoranza ( nel senso di non conoscenza) del millenario messaggio cristiano. Dio, infatti, ci lascia liberi di scegliere quale strada percorrere ma la scelta va fatta dopo aver acquisito tutti gli elementi utili ad una ponderata e ragionevole valutazione.

Credo che in realtà alla base delle nostre scelte ci sia semplicemente pigrizia e mera convenienza. Vivere secondo le cose del mondo è più semplice e convenzionale, ed asseconda, con una visione miope e limitata, il nostro innato egoismo.

Dio, nella lettura odierna, ci offre sempre una grande possibilità, fino all’ultimo momento, dicendoci con disarmante ed illuminante bontà: “𝙶𝚕𝚒 𝚞𝚕𝚝𝚒𝚖𝚒 𝚜𝚊𝚛𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚙𝚛𝚒𝚖𝚒 𝚎 𝚒 𝚙𝚛𝚒𝚖𝚒 𝚞𝚕𝚝𝚒𝚖𝚒”

Giorgio Bruzzone

 
 
 

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