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Gorbaciov

Ripropongo questo articolo scritto in occasione della morte di Michail Gorbachev. La sua esperienza ci ricorda come gli eventi della storia prendano sempre pieghe inaspettate.

Anche oggi siamo probabilmente alla vigilia di un cambiamento epocale, che metterà fine al dominio degli USA nel mondo.

Come accade con le frane, il crollo sarà repentino e travolgerà con se molti degli squallidi protagonisti di questi ultimi anni.

Le follie di questo periodo sono un segnale inequivocabile !

Giorgio Bruzzone


GORBACIOV

La morte di Michael Gorbaciov, uno dei più importanti protagonisti della storia contemporanea, a distanza di 33 anni da quello che fu l’emblema del suo operato ( il crollo del muro di Berlino ed il conseguente dissolvimento dell’URSS) offre l’occasione per una sintetica riflessione.

Un amara analisi di ciò che poteva essere e ciò che in realtà è stato.

Il ricordo di quell’avvenimento è ancora fresco, nonostante gli anni trascorsi. La sensazione, in quel 1989, era quella di vivere un momento storico cosi importante da rappresentare l’inizio di una nuova epoca.

Gli ideali di pace, di libertà, di giustizia pensavamo in molti avessero finalmente vinto contro il “regno del male”.

Per gli uomini sembrava aprirsi la prospettiva di un periodo di convivenza pacifica tra le genti, di diritti naturali finalmente rispettati ovunque, di crescita e di benessere sempre più diffuso.

Un po’ come quando alla fine delle favole la voce di fondo recita la frase di rito “e vissero tutti felici e contenti”

Con profonda delusione, rammarico e tristezza devo ammettere che tutta quella fiducia in un mondo più giusto, equo e libero fu mal riposta.

Il Passaggio dal periodo bipolare delle due superpotenze ha aperto la strada ad una deriva socioculturale che va oltre le più distopiche previsioni dei libri di Orwell e Huxley

La mancanza di un contrappeso internazionale alla mentalità imperialista degli USA; il dissolvimento dei fondamentali controlli democratici ; il cuscinetto sociale, prima che finanziario, delle monete nazionali; l’espandersi smisurato delle liberalizzazioni ; il progressivo distacco dell’economia reale da quella finanziaria; la globalizzazione (non solo dei mercati ma degli usi e dei costumi ) ha dato origine a mostri.

Il capitalismo è così rapidamente degenerato in una nuova forma di potere incontrollabile e cinico che sta dando vita a tutte le storture del mondo attuale. Un mondo in cui pochissime persone, attraverso lo strumento dei fondi internazionali, divenuti nel frattempo molto più ricchi degli stati, hanno preso il dominio dei principali organismi sovranazionali ( Onu, OMS, UE, Nato ecc)

Le sovranità nazionali sono state progressivamente esautorate, rendendo sostanzialmente inutile l’alternanza democratica. Troppi i vincoli esterni in cui un Governo, benchè dotato dei più sani propositi, si trova ad operare.

Poche mentalità malate hanno acquisto cosi tanto potere da arrivare a progettare, con diabolico cinismo, la transizione verso la quarta rivoluzione industriale. Un mondo in cui l’uomo viene considerato un parassita, da sostituire il prima possibile con un suo surrogato più docile e controllabile. Quel progetto che viene comunemente chiamato transumanesimo.

Il mondo sembra oggi essere in mano di persone cosi esaltate e presuntuose da pensare di potersi sostituire persino a Dio.

L’analisi di questo avvenimento storico e lo studio della storia nel suo insieme, ci aprono però anche alcuni spiragli di speranza. L’Urss, infatti, sembrava un colosso indistruttibile, il suo crollo l’avvio di una nuova epoca di pace e libertà. Entrambe le previsioni si sono dimostrate profondamente errate.

Le cose, insomma, non vanno mai nella direzione prevista e progettata. Troppe le variabili in campo non programmabili e gestibili.

Per questo motivo, la riflessione aperta con la morte di Gorbaciov, mi suggerisce un nuovo atteggiamento: sedermi sul fiume ad aspettare pazientemente la caduta dei nuovi e presuntuosi tiranni dei nostri tempi.

Giorgio Bruzzone



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