IN CHE MONDO VIVIAMO ? 𝐂𝐡𝐚𝐫𝐥𝐢𝐞 𝐮𝐧 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢.

Alla luce dell’esponenziale incedere degli eventi, sorge spontanea una domanda: in che mondo viviamo ?

L’omicidio di #CharlieKirk è un ulteriore passo verso il baratro del cosiddetto occidente.

Charlie aveva 31 anni.

La sua unica colpa? Le sue idee.

“𝐏𝐫𝐨𝐯𝐞 𝐦𝐞 𝐰𝐫𝐨𝐧𝐠” (provatemi che sbaglio) era il suo slogan.

Non so se le sue idee fossero tutte giuste o condivisibili ma erano semplicemente le sue idee.

Charlie parlava ai giovani in modo diretto. Era cristiano, antiabortista, contrario all’ideologia gender, non si era voluto vaccinare contro il Covid ed era vicino al presidente Trump.

Felicemente sposato era anche papà di due bimbi.

Per fermarlo gli hanno dovuto sparare, perché con le argomentazioni logiche vinceva sempre lui ed era quindi amatissimo e odiatissimo, come si usa dire “divisivo”.

Come se essere uniformati al pensiero dominante possa considerarsi una virtù !

Il crollo dell’Occidente è anche questo, non solo nell’ignorare un genocidio alla luce del sole. E neppure nel tentativo da parte di una UE morente di alimentare , ad ogni modo, l’escalation di una guerra già persa in partenza.

Non è la prima volta che accade purtroppo: quando non si hanno argomenti per contrastare le idee, si usano le pallottole. Con Charlie ce l’hanno fatta e posso immaginare che oggi ci sarà chi esulta per questo barbaro assassinio, dicendo che, in fondo in fondo, Charlie se l’è cercata.

Non ci resta che pregare per Charlie ed i suoi famigliari . Consapevoli che questo barbaro delitto ci fa riscoprire, una volta di più, la modernità del Vangelo: "𝐵𝑒𝒶𝓉𝒾 𝓋𝑜𝒾 𝓆𝓊𝒶𝓃𝒹𝑜 𝓋𝒾 𝒾𝓃𝓈𝓊𝓁𝓉𝑒𝓇𝒶𝓃𝓃𝑜, 𝓋𝒾 𝓅𝑒𝓇𝓈𝑒𝑔𝓊𝒾𝓉𝑒𝓇𝒶𝓃𝓃𝑜 𝑒, 𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒𝓃𝒹𝑜, 𝒹𝒾𝓇𝒶𝓃𝓃𝑜 𝑜𝑔𝓃𝒾 𝓈𝑜𝓇𝓉𝒶 𝒹𝒾 𝓂𝒶𝓁𝑒 𝒸𝑜𝓃𝓉𝓇𝑜 𝒹𝒾 𝓋𝑜𝒾 𝓅𝑒𝓇 𝒸𝒶𝓊𝓈𝒶 𝓂𝒾𝒶. 𝑅𝒶𝓁𝓁𝑒𝑔𝓇𝒶𝓉𝑒𝓋𝒾 𝑒𝒹 𝑒𝓈𝓊𝓁𝓉𝒶𝓉𝑒, 𝓅𝑒𝓇𝒸𝒽𝑒́ 𝑔𝓇𝒶𝓃𝒹𝑒 𝑒̀ 𝓁𝒶 𝓋𝑜𝓈𝓉𝓇𝒶 𝓇𝒾𝒸𝑜𝓂𝓅𝑒𝓃𝓈𝒶 𝓃𝑒𝒾 𝒸𝒾𝑒𝓁𝒾"

Giorgio Bruzzone