Ne usciremo migliori?
- Giorgio Bruzzone
- 23 ago 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 24 ago 2023
“𝑵𝒆 𝒖𝒔𝒄𝒊𝒓𝒆𝒎𝒐 𝒎𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒓𝒊” Era questo uno degli slogan più in voga quando, nel marzo 2020, ci preparavamo ad affrontare una grande emergenza sociale e sanitaria ( l’ordine non è casuale).
Dopo oltre tre anni dobbiamo constatare che ne siamo usciti nettamente peggiori!
Chi governa veramente le cose del mondo ( anche su questo c’è chi non crede ci sia una regia unica , nonostante Schwab , Soros , B. Gates & C. non facciamo alcun mistero dei loro progetti Malthusiani) ne conosce a fondo le regole e conosce certamente la vecchia regola “𝚍𝚒𝚟𝚒𝚍𝚎 𝚎𝚝 𝚒𝚖𝚙𝚎𝚛𝚊”
Oggi siamo divisi più che mai e su qualsiasi tema: il Covid, i vaccini , le mascherine , il greenpass , la guerra, il clima, la libertà di stampa e persino le previsioni del tempo.
Ma la cosa peggiore è che Il confronto non è fatto su ragionamenti ma a suon di insulti, appellativi ed etichette negative come ad esempio l’orribile termine no vax, coniato per chi ha semplicemente scelto di non farsi iniettare un farmaco sperimentale.
E la divisione ed i contrasti hanno toccato ogni forma di rapporto: i colleghi di lavoro, gli amici e persino i famigliari. Per colpa dell’”odio sociale” si passa sopra a tutto, persino al più nobile dei sentimenti quello dell’amicizia.
Tutto ciò accade perché chi cerca di governare i processi del mondo (pro domo loro ovviamente) usa le regole messe in luce magistralmente da Étienne de la Boetie nel suo saggio più famoso “Discorso sulla servitù volontaria” (scritto pensate nel lontano 1577) : “𝚄𝚗 𝚋𝚞𝚘𝚗 𝚌𝚘𝚛𝚝𝚒𝚐𝚒𝚊𝚗𝚘 𝚗𝚘𝚗 𝚍𝚎𝚟𝚎 𝚖𝚊𝚒 𝚊𝚟𝚎𝚛𝚎 𝚞𝚗’𝚘𝚙𝚒𝚗𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚙𝚛𝚘𝚙𝚛𝚒𝚊, 𝚖𝚊 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚛𝚎 𝚚𝚞𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚍𝚎𝚕 𝚜𝚞𝚘 𝚙𝚊𝚍𝚛𝚘𝚗𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚜𝚞𝚘 𝚖𝚒𝚗𝚒𝚜𝚝𝚛𝚘, 𝚎 𝚍𝚎𝚟𝚎 𝚊𝚟𝚎𝚛𝚎 𝚕𝚊 𝚜𝚊𝚐𝚊𝚌𝚒𝚊 𝚙𝚎𝚛 𝚒𝚗𝚝𝚞𝚒𝚛𝚕𝚘..”
Ecco è forse qui il centro del problema: bisognerebbe sforzarsi di giudicare i fatti dopo averli esaminati e ragionati e soprattutto dopo aver ascoltato le opinioni degli altri.
Forse così potremmo tornare migliori !
Giorgio Bruzzone
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