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Ciascuno è vittima delle proprie scelte


“ I corsi e ricorsi della storia” la famosa teoria di Giambattista Vico sul ripetersi dei cicli storici mi sta incessantemente suonando in testa in questi giorni.

Non ho mai apprezzato gli accostamenti fatti in tutti questi anni tra Giorgia Meloni e Benito Mussolini e non non ho cambiato idea neppure oggi.

Credo tra l’altro che sia sbagliato e disonesto fare accostamenti tra persone vissute in periodi storici così fortemente diversi

C’è però un elemento, o meglio una scelta di questi giorni da parte di Giorgia Meloni, che sembra accomunare i due governanti

Non si tratta di un elemento secondario ma di quella scelta fondamentale fatta da Mussolini quando, per mera convenienza, decise di schierarsi al fianco della Germania nazista nella II guerra mondiale.

Gli storici sono concordi nel ritenere che questa decisione fu presa non per ragioni ideali o ideologiche ma pensando, erroneamente, che la Germania potesse uscire vincitrice e rafforzata dal conflitto mondiale

Un errore gravissimo che portò agli italiani morte e distruzione e che costo la vita allo stesso Mussolini

Ho la sensazione che l’attuale posizione dell’Italia sulla guerra combattuta dagli USA in Ucraina, per interposta persona, ricalchi esattamente la medesima strategia di Mussolini.

Schierarsi dalla parte dei vincitori, questo è probabilmente il ragionamento della Giorgia nazionale, offrirebbe alla fine una posizione di primo piano all’Italia ed al suo premier , con innegabili vantaggi politici ed economici.

L’idea si è rafforzata nell’ ascoltare le parole rivolte nei giorni scorsi agli imprenditori, travestiti senza troppe difficoltà da avvoltoi, con le quali prometteva succulenti benefici dalla prossima ricostruzione dell’Ucraina.

Ricostruzione che, secondo le promesse del premier arriverà subito dopo la “gloriosa” vittoria dell’Ucraina sull’invasore russo.

"Non abbiate paura di scommettere sulla vittoria dell'Ucraina" queste le parole pronunciate da Giorgia Meloni.

Una frase che, oltre a ricordare il celebre proclama del 10 giugno 1940 pronunciato dal Duce dal balcone di Palazzo Venezia “ vincere! e vinceremo”, evidenzia un europeismo cieco, fanatico e demenziale, frutto di una ubriacatura da propaganda bellica atlantista.

E poi, anche prendendo per buona l’improbabile vittoria dell’Ucraina, bisognerebbe ricordare all’on Meloni che la ricostruzione, anche se avvenisse in parte ad opera di imprese italiane, non ridarà mai la vita alle tante, troppe, vittime del conflitto.

Investire sulla guerra è da avvoltoi !

Temo, per il bene dell’Italia e degli Italiani, che questa scelta azzardata, compiuta dal Presidente del Consiglio, in perfetto accordo con il Presidente della Repubblica, costerà molto cara all’Italia.

Gli errori non perdonano…. prima o poi si pagano ! La storia insegna che ciascuno è vittima delle proprie scelte.

Giorgio Bruzzone

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