SPAZZATURA MEDIATICA
Da anni i media sono diventati uno dei principali strumenti di indottrinamento del popolo da parte dei poteri dominanti.
Il “Ministero dell’informazione” ha lo scopo, in tutti i regimi (anche quelli mascherati da democrazia), di creare una base, più ampia possibile, di persone che , colpite dalla “sindrome di Stoccolma” , sono pronte a tutto pur di difendere ed aiutare i propri aguzzìni.
Gli strumenti utilizzati non nascono dal caso ma sono frutto di anni di ricerca nel campo della psicologia e della manipolazione mentale.
È noto da sempre , ad esempio, che riproporre costantemente una notizia falsa la trasforma alla lunga in una “pseudo verità”
E poi c’è la manipolazione dei dati, sui quali in questi giorni stiamo raggiungendo vette altissime, che portano a ridicolizzare e denigrare chi si appella alla logica ed al buon senso.
Manipolazione dei dati che si spinge ad esempio a raccontarci che l’eccesso di mortalità in Europa ed in Italia nel 2022 ( dato certificato da ISTAT) sia dovuto ai cambiamenti climatici.
Il caldo dell’estate ed il freddo dell’inverno?
Una sfida all’intelligenza di chi lo scrive prima di chi lo legge !
Ma c’è un tipo di giornalismo che più di ogni altro irrita e offende: il processo mediatico !
Un processo vile e scorretto perché privo delle garanzie, costituzionalmente riconosciute all’accusato.
Processi costruiti quasi sempre sui “si dice “ e su un utilizzo al condizionale dei verbi “sarebbe “ avrebbe” fino ad arrivare al clamoroso “sembrerebbe”
E poi interviste , inserite ad arte, di improbabili quanto inattendibili “pseudo testimoni”.
In questi giorni abbiamo toccato , su questo fronte, punte veramente insopportabili !
Prima con le vili accuse rivolte ad una comunità di recupero di povere suore. Inchiesta che ha riportato alla mente le simili accuse rivolte, molti anni orsono , al povero Muccioli e poi dissolte naturalmente nel nulla.
Rattrista vedere personaggi, che hanno dedicato la propria vita a salvare giovani caduti nel tunnel della droga, trascinati nel letame di inchieste improvvisate da giornalisti palesemente al soldo del regime.
Spazzatura mediatica che, nel nome del Dio denaro, non si ferma davanti a nessuno. Si arriva così ad infangare persino l’immagine di un grande santo, dei nostri giorni, come Giovanni Paolo II
Bene ha fatto il Papa, in persona, a definirle “ illazioni ed accuse infondate”
È evidente, in entrambi i casi, la volontà di distruggere l’immagine della Chiesa. Ultimo baluardo di ragione, civiltà e speranza, di una società che sta precipitando rapidamente verso una deriva inimmaginabile solo fino a pochi anni fa.
Giorgio Bruzzone
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